
I primi cittadini di Tribano e di Roccasecca, entrambi delegati nazionali dell’Anci, si fanno portavoce dei 1.600 amministratori locali che nel fine settimana del 21 e 22 giugno sono a Roma per l’evento giubilare
Se ad inizio mese furono oltre 230 i Sindaci italiani a raggiungere Roma, da nord a Sud del Paese, per sfilare con la fascia tricolore sui Fori Imperiali per la Festa della Repubblica, sono circa 1.600, tra primi cittadini e amministratori locali, quelli arrivati nella Capitale per partecipare nel fine settimana del 21 e 22 giugno alle celebrazioni per il Giubileo dei governanti. Coordinati dall’Associazione nazionale Comuni italiani nella mattinata di sabato hanno attraversato la Porta Santa di San Pietro. Domani mattina, invece, saranno in piazza San Pietro per l’Angelus di Papa Leone XIV mentre nel pomeriggio parteciperanno, in un settore loro dedicato, alla celebrazione eucaristica che il Santo Padre presiederà nella basilica di San Giovanni in Laterano per la solennità del Corpus Domini. Sempre in prima linea per rappresentare le tante comunità locali dei piccoli e dei grandi Comuni (in Italia sono in tutto 7.896), i Sindaci partecipano al Giubileo orgogliosi della loro passione e della loro dedizione oltreché del senso di responsabilità che va ben oltre il mero impegno quotidiano nella gestione amministrativa. Lo confermano Massimo Cavazzana, Sindaco di Tribano (Pd) e Vicepresidente nazionale dell’Anci con deleghe alle Politiche del lavoro, formazione e occupazione, e Giuseppe Sacco, Sindaco di Roccasecca (Fr) e delegato Anci alle Politiche ambientali e territorio.
I Sindaci e la speranza. È una speranza molto concreta quella a cui pensano i Sindaci. “Credo che la speranza dobbiamo cercarla nel senso di responsabilità che ci orienta ogni giorno, nell’investitura che ci viene data di guidare una comunità in questo momento storico particolarmente complicato dal punto di vista sociale ed economico”, afferma Sacco, che recentemente ha pubblicato il libro “Comunque responsabile” nel quale affronta le tematiche relative al suo impegno con la volontà di aprire le porte del Municipio ai cittadini e condividere “gli insegnamenti che ricevo quotidianamente sul profilo amministrativo ma anche su quello umano. Un contributo che ci arricchisce – spiega – e spero che possa in qualche modo aiutare la nostra comunità”. Un’impostazione condivisa da Cavazzana, secondo cui “la capacità di un Sindaco sta nel prendere tutti i pezzi del puzzle e cercare di ricomporli nel miglior modo possibile, in modo che ci sia sinergia tra le singole parti della comunità”.
“Il Sindaco è un coordinatore della comunità”, la visione di Cavazzana che, al suo secondo mandato da primo cittadino, ha voluto orientare l’azione amministrativa “per dare la possibilità a tanti dei nostri ragazzi e giovani di avvicinarsi alla realtà pubblica e di fare delle forti esperienze di volontariato, perché penso sia la cosa più importante per avere una buona politica”. Da qui la scelta di investire nel Servizio civile comunale dei ragazzi e in particolare nel progetto “Giovani Custodi”, che è diventato prassi anche su Avviso pubblico. “Ritengo che i nostri ragazzi siano una grande risorsa e che il volontariato faccia la differenza, come amministratori abbiamo l’obbligo di creare percorsi nei quali i ragazzi si sentono a proprio agio facendo delle forti esperienze di volontariato a servizio della comunità”.
Impegno giornaliero e sfide future. “I Comuni, e i Sindaci in particolare, sono oggi il front office per qualsiasi vicenda che riguarda la quotidianità delle persone.
Oggi i cittadini si rivolgono al Comune per qualsiasi cosa, un po’ perché i Comuni gestiscono effettivamente la quotidianità, entrano davvero nella vita delle persone a 360 gradi perché gestiscono tantissimi servizi e si occupano di questioni molto delicate relative ai temi sociali”, sottolinea Sacco, convinto che “i Sindaci sono davvero il punto di riferimento delle persone in questo momento storico”.
Anche per questo, secondo il primo cittadino di Roccasecca, “è necessaria una riforma, perché siamo ancorati ad assetto normativo dell’ultimo decennio dello scorso secolo, il Testo unico degli Enti Locali è entrato in vigore nel 2000 e recepiva quelle che erano esigenze amministrative di quel periodo”. “Però – osserva – in questi 25 anni le cose sono cambiate; la vita delle persone corre velocemente e tutto muta in modo esponenziale. Per cui è necessario un adeguamento dell’assetto normativo a quelle che sono le attuali esigenze dei cittadini”.
Cavazzana accende il riflettore su un altro problema: “I Sindaci non vengono formati. Abbiamo le nostre idee e i nostri valori, veniamo da percorsi diversi e avremmo bisogno di una formazione minima che dovrebbe essere patrimonio di tutti”. È qui, forse, che per limitare il problema entra in gioco la passione e l’amore verso la propria comunità: “Può esserci o no la capacità, possono esserci idee più o meno efficaci ma se da Sindaco riesci a condividere con i concittadini determinati percorsi, la gente lo nota e i risultati arrivano”.
Entrambi i Sindaci mettono in luce poi una questione che nei prossimi anni diverrà sempre più rilevante: “A livello strutturale purtroppo gli Enti ormai sono sottodimensionati, mancano professionalità importanti o quantomeno adeguate a dare risposte concrete. I dipendenti sono pochi e, soprattutto, ancorati ad una logica vecchia”, sostiene Sacco, per il quale “bisogna un po’ ringiovanire l’apparato amministrativo e dotarlo di competenze che reggono il passo rispetto a quelle che sono le innovazioni e le necessità del cittadino”.
“In futuro avremo un decremento forte e anche poca attrattività per il sistema pubblico e se nei prossimi anni non riusciamo a tenerlo in piedi tutto imploderà”, gli fa eco Cavazzana, spiegando che “anche a livello nazionale, stiamo cercando di trovare dei meccanismi che siano più umani, premianti e al tempo stesso stimolanti; c’è bisogno di fidelizzare i ragazzi fin da subito alla pubblica amministrazione mettendo a disposizione strumenti per starci in maniera propositiva”.
A Roma per il Giubileo. “Partecipo con immenso piacere”, afferma Cavazzana: sarà – così come per il mandato da Sindaco – “un’opportunità per dare, per ricevere. E per continuare a crescere”. “Credo che sarà un momento molto intenso”, la convinzione di Sacco, nel quale offrire “la testimonianza di coloro che vivono a contatto con le comunità e sono sul fronte ogni giorno affrontando una marea di problematiche, soprattutto sul profilo sociale, e dovendo gestire situazioni che riguardano disabili, famiglie, Codici rossi, problemi di droga e altre dipendenze”.
“La presenza dei governanti nel contesto del Giubileo – conclude – credo che possa arricchire chiunque; anche noi perché sarà un’esperienza illuminante che può darci nuova linfa e nuova energia per affrontare le sfide giornaliere”.
Sir Agenzia d’Informazione – Alberto Baviera
Se ad inizio mese furono oltre 230 i Sindaci italiani a raggiungere Roma, da nord a Sud del Paese, per sfilare con la fascia tricolore sui Fori Imperiali per la Festa della Repubblica, sono circa 1.600, tra primi cittadini e amministratori locali, quelli arrivati nella Capitale per partecipare nel fine settimana del 21 e 22 giugno alle celebrazioni per il Giubileo dei governanti. Coordinati dall’Associazione nazionale Comuni italiani nella mattinata di sabato hanno attraversato la Porta Santa di San Pietro. Domani mattina, invece, saranno in piazza San Pietro per l’Angelus di Papa Leone XIV mentre nel pomeriggio parteciperanno, in un settore loro dedicato, alla celebrazione eucaristica che il Santo Padre presiederà nella basilica di San Giovanni in Laterano per la solennità del Corpus Domini. Sempre in prima linea per rappresentare le tante comunità locali dei piccoli e dei grandi Comuni (in Italia sono in tutto 7.896), i Sindaci partecipano al Giubileo orgogliosi della loro passione e della loro dedizione oltreché del senso di responsabilità che va ben oltre il mero impegno quotidiano nella gestione amministrativa. Lo confermano Massimo Cavazzana, Sindaco di Tribano (Pd) e Vicepresidente nazionale dell’Anci con deleghe alle Politiche del lavoro, formazione e occupazione, e Giuseppe Sacco, Sindaco di Roccasecca (Fr) e delegato Anci alle Politiche ambientali e territorio.
I Sindaci e la speranza. È una speranza molto concreta quella a cui pensano i Sindaci. “Credo che la speranza dobbiamo cercarla nel senso di responsabilità che ci orienta ogni giorno, nell’investitura che ci viene data di guidare una comunità in questo momento storico particolarmente complicato dal punto di vista sociale ed economico”, afferma Sacco, che recentemente ha pubblicato il libro “Comunque responsabile” nel quale affronta le tematiche relative al suo impegno con la volontà di aprire le porte del Municipio ai cittadini e condividere “gli insegnamenti che ricevo quotidianamente sul profilo amministrativo ma anche su quello umano. Un contributo che ci arricchisce – spiega – e spero che possa in qualche modo aiutare la nostra comunità”. Un’impostazione condivisa da Cavazzana, secondo cui “la capacità di un Sindaco sta nel prendere tutti i pezzi del puzzle e cercare di ricomporli nel miglior modo possibile, in modo che ci sia sinergia tra le singole parti della comunità”.
“Il Sindaco è un coordinatore della comunità”, la visione di Cavazzana che, al suo secondo mandato da primo cittadino, ha voluto orientare l’azione amministrativa “per dare la possibilità a tanti dei nostri ragazzi e giovani di avvicinarsi alla realtà pubblica e di fare delle forti esperienze di volontariato, perché penso sia la cosa più importante per avere una buona politica”. Da qui la scelta di investire nel Servizio civile comunale dei ragazzi e in particolare nel progetto “Giovani Custodi”, che è diventato prassi anche su Avviso pubblico. “Ritengo che i nostri ragazzi siano una grande risorsa e che il volontariato faccia la differenza, come amministratori abbiamo l’obbligo di creare percorsi nei quali i ragazzi si sentono a proprio agio facendo delle forti esperienze di volontariato a servizio della comunità”.
Impegno giornaliero e sfide future. “I Comuni, e i Sindaci in particolare, sono oggi il front office per qualsiasi vicenda che riguarda la quotidianità delle persone.
Oggi i cittadini si rivolgono al Comune per qualsiasi cosa, un po’ perché i Comuni gestiscono effettivamente la quotidianità, entrano davvero nella vita delle persone a 360 gradi perché gestiscono tantissimi servizi e si occupano di questioni molto delicate relative ai temi sociali”, sottolinea Sacco, convinto che “i Sindaci sono davvero il punto di riferimento delle persone in questo momento storico”.
Anche per questo, secondo il primo cittadino di Roccasecca, “è necessaria una riforma, perché siamo ancorati ad assetto normativo dell’ultimo decennio dello scorso secolo, il Testo unico degli Enti Locali è entrato in vigore nel 2000 e recepiva quelle che erano esigenze amministrative di quel periodo”. “Però – osserva – in questi 25 anni le cose sono cambiate; la vita delle persone corre velocemente e tutto muta in modo esponenziale. Per cui è necessario un adeguamento dell’assetto normativo a quelle che sono le attuali esigenze dei cittadini”.
Cavazzana accende il riflettore su un altro problema: “I Sindaci non vengono formati. Abbiamo le nostre idee e i nostri valori, veniamo da percorsi diversi e avremmo bisogno di una formazione minima che dovrebbe essere patrimonio di tutti”. È qui, forse, che per limitare il problema entra in gioco la passione e l’amore verso la propria comunità: “Può esserci o no la capacità, possono esserci idee più o meno efficaci ma se da Sindaco riesci a condividere con i concittadini determinati percorsi, la gente lo nota e i risultati arrivano”.
Entrambi i Sindaci mettono in luce poi una questione che nei prossimi anni diverrà sempre più rilevante: “A livello strutturale purtroppo gli Enti ormai sono sottodimensionati, mancano professionalità importanti o quantomeno adeguate a dare risposte concrete. I dipendenti sono pochi e, soprattutto, ancorati ad una logica vecchia”, sostiene Sacco, per il quale “bisogna un po’ ringiovanire l’apparato amministrativo e dotarlo di competenze che reggono il passo rispetto a quelle che sono le innovazioni e le necessità del cittadino”.
“In futuro avremo un decremento forte e anche poca attrattività per il sistema pubblico e se nei prossimi anni non riusciamo a tenerlo in piedi tutto imploderà”, gli fa eco Cavazzana, spiegando che “anche a livello nazionale, stiamo cercando di trovare dei meccanismi che siano più umani, premianti e al tempo stesso stimolanti; c’è bisogno di fidelizzare i ragazzi fin da subito alla pubblica amministrazione mettendo a disposizione strumenti per starci in maniera propositiva”.
A Roma per il Giubileo. “Partecipo con immenso piacere”, afferma Cavazzana: sarà – così come per il mandato da Sindaco – “un’opportunità per dare, per ricevere. E per continuare a crescere”. “Credo che sarà un momento molto intenso”, la convinzione di Sacco, nel quale offrire “la testimonianza di coloro che vivono a contatto con le comunità e sono sul fronte ogni giorno affrontando una marea di problematiche, soprattutto sul profilo sociale, e dovendo gestire situazioni che riguardano disabili, famiglie, Codici rossi, problemi di droga e altre dipendenze”.
“La presenza dei governanti nel contesto del Giubileo – conclude – credo che possa arricchire chiunque; anche noi perché sarà un’esperienza illuminante che può darci nuova linfa e nuova energia per affrontare le sfide giornaliere”.
Sir Agenzia d’Informazione – Alberto Baviera
Condividi con noi le tue idee