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  • 03 Febbraio 2020
  • Nazionale

Signor Presidente della Repubblica

Signor Presidente della Regione Veneto

Cari colleghe e colleghi Sindaci

Coro Collega Sindaco di San Remo

 

Tutti i giorni affrontiamo innumerevoli difficoltà nelle nostre comunità e questo ci  fa sentire orgogliosi quando mettiamo insieme la nostra storia, la bellezza del nostro territorio, la saggezza dei nostri padri e i principali valori che ispirano la nostra Costituzione, la più bella del mondo. 

Fare, e fare bene: questa è la rotta che vogliamo condividere con i nostri Cittadini, partendo dalle nostre scuole, passando per l'esperienza comunale, parrocchiale, sportiva, culturale, associazionistica e lavorativa di tutti i giorni. 

La famiglia e la scuola sono la nostra linfa, un prezioso patrimonio primario di conoscenza, un terreno dove coltivare progetti di vita e opportunità per il futuro dentro una comunità che ha tutti gli strumenti per accompagnare la crescita dei nostri ragazzi insegnando in maniera indelebile quali sono i loro diritti e i loro doveri accompagnati dall' esperienza dei nostri nonni. 

Proprio un anno fa raccoglievo assieme ad altri genitori le firme davanti alle nostre scuole per la legge che prevedeva il ritorno dell'educazione alla cittadinanza nelle scuole, e abbiamo gioito insieme agli amici sindaci quando abbiamo depositato le 100.000 firme per la proposta della nostra iniziativa popolare. 

Anche se nella situazione attuale siamo tentati dalla delusione per la scarsa importanza riservata a questo strumento fondamentale per la formazione e la crescita delle generazioni future, so che abbiamo energia sufficiente per farcene ulteriormente carico, trovando modi nuovi e più efficaci per promuoverlo.

Ma è palese che c’è una parte dello stato che contrappone a questi valori una cultura sotterranea di dipendenze, di violenza, di musica e parole che mortificano ed umiliano la nostra costituzione e la nostra natura umana promuovendo gesti ed atteggiamenti che invitano alla violenza, alla dipendenza, alla sopraffazione dell’uno sull’altro, dell’uomo sulla donna.

Noi siamo Sindaci e abbiamo come primo dovere quello di difendere, promuovere e sviluppare la nostra Costituzione, gli stili di vita che garantiscono la libertà prima di tutto da tutte le dipendenze, dalle violenze e dalle sopraffazioni che richiede l'impegno concreto e continuo di Tutti: delle Istituzioni, della Famiglia, della Scuola, della Comunità Ecclesiale, delle Forze dell' Ordine, in un momento delicato e complesso in cui è necessario vigilare e combattere la presenza di stili di vita pericolosi e inaccettabili.

“Lei si chiama Gioia, beve e poi ingoia. Balla mezza nuda, dopo te la dà. Sì chiama Gioia, perché fa la tro*ia, sí, per la gioia di mamma e papà. Questa non sa cosa dice, porca tro*ia, quanto chiacchiera? L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa, c’ ho rivestito la maschera”.  Non ci siamo impazziti: quello appena riportato è il verso di una canzone del rapper Junior Cally, cantante invitato all’ultima edizione di Sanremo che andrà in onda tra pochi giorni. Questo manderà in onda la RAI tra pochi giorni. Un servizio pubblico pagato dai nostri cittadini consentirà la diffusione dello scanzonato favoreggiamento della violenza sulle donne”. Un messaggio a tutti noi che intacca e mortifica i diritti fondamentali.

“Vi immaginate un Sindaco che promuove lo stupro? Non c’è nessuna giustificazione per la presenza al Festival della canzone italiana, trasmesso in eurovisione, di un personaggio così discusso, sdoganare il “femminicidio” e la violenza quale ricerca e pratica del piacere per una manciata di ascolti in più”.

Che cosa lasciamo intendere ai nostri ragazzi?

Chi come noi ha la responsabilità ‘istituzionale’ di guidare una comunità, di guidare i ragazzi e ragazze in età adolescenziale non può fare finta di niente ed abbozzare un teorico quanto generico esercizio di libertà. Libertà di che?  Tutti abbiamo il dovere di assumerci la responsabilità di difendere il diritto dei nostri ragazzi a crescere liberi dai condizionamenti di un sistema economico perverso che ha da sempre individuato nella loro fragilità solo una macchina per ‘fare soldi’. Al primo posto noi Sindaci.

Se serve sarò a Sanremo e invito tutti Voi ad esserci per non subire questa ennesima mortificazione da parte del servizio pubblico per dire NO alle parole che umiliano e mortificano la natura umana. No ai gesti, alla musica, agli atteggiamenti che invitano allo sballo e alla violenza. Invito tutti i miei cittadini a farsi parte attiva in ogni altra occasione per diffondere Stili di Vita Positivi.

 

Il Sindaco di Tribano

Massimo Cavazzana

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