I sindaci dei Comuni del Veneto con una popolazione inferiore ai 15.000 abitanti prendono posizione e mettono in evidenza il loro forte disagio perché vengono esclusi dalla distribuzione dei fondi destinati al Programma di Rigenerazione Urbana.
Il Presidente ANCI Veneto, Mario Conte, e il Presidente della Consulta Politiche Abitative-Urbanistica-Lavori Pubblici, Arch. Massimo Cavazzana, hanno espresso, in una lettera indirizzata al presidente ANCI Nazionale, dott. Antonio Decaro, il loro disappunto per l’esclusione dei Comuni con una popolazione inferiore ai 15.000 abitanti dai fondi destinati al Programma di Rigenerazione Urbana e al Recovery Plan. Suddetti Comuni sono stati esclusi dall’avere i fondi per la riqualificazione urbana a tutto il 2034 e dall’accesso dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Con la Legge n. 160 del 27 Dicembre 2019, sono stati stanziati due fondi destinati agli Enti Locali per finanziare interventi relativi alla rigenerazione urbana: il primo fondo in riferimento al “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare” che ha una dotazione di 853,81 milioni di euro riservati alle Regioni, le città metropolitane, i Comuni capoluoghi di Provincia, la città di Aosta e i Comuni con più di 60.000 abitanti; il secondo fondo, che mette a disposizione 8.5 miliardi di euro, destinato a tutti i 7904 Comuni d’Italia, per progetti di rigenerazione urbana.
A seguito dello stanziamento dei fondi, però, ANCI e il Ministero dell’Interno hanno concordato di limitare la possibilità di istanza dei fondi ai soli Comuni dai 15.000 abitanti in su, in considerazione della prioritaria necessità di interventi di rigenerazione urbana. Questa limitazione va a penalizzare ulteriormente i Comuni che, già con il “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”, sono stati esclusi. Da una prima analisi svolta da Mario Conte e l’Arch. Massimo Cavazzana si evince che, pur tenendo conto delle dimensioni dei Comuni all’interno delle Regioni, vi sono notevoli disparità in ambito territoriale tra le stesse e, come riportato nella loro lettera, “con una ricaduta tale che “gli emarginati” rimarranno sempre più emarginati ed i privilegiati sempre più privilegiati, quasi ad avvallare lo spopolamento da una parte e la congestione dall’altra”.
Il Presidente della Consulta Politiche Abitative-Urbanistica-Lavori Pubblici, Arch. Massimo Cavazzana, commenta “Chiediamo al Presidente Antonio Decaro di farsi parte attiva affinché vengano rispettate le volontà del Parlamento per quanto riguarda lo stanziamento degli 8.5 miliardi di euro destinati agli interventi di rigenerazione urbana di tutti i Comuni d’Italia e che, per quanto riguarda il PNRR, non vi sia più l’esclusione dei Comuni sotto i 15.000 abitanti. È stato stimato che, su un totale di 7904 Comuni Italiani, 7206 sono quelli con una popolazione inferiore ai 15.000 abitanti. Questo vuol dire che, ad oggi, solo 698 Comuni possono beneficiare dei fondi di rigenerazione urbana, creando una disparità molto alta. Nei prossimi giorni manderemo ai Comuni con una popolazione inferiore al 15.000 abitanti, una proposta di delibera da far approvare in Giunta Comunale affinché, al Presidente della Repubblica, arrivi la nostra richiesta di ripristinare quello che era originariamente predisposto dal Parlamento. Chiediamo che venga affrontato il problema e che venga posta una soluzione per avere una situazione più equa”.
Il Presidente ANCI Veneto, Mario Conte, e il Presidente della Consulta Politiche Abitative-Urbanistica-Lavori Pubblici, Arch. Massimo Cavazzana, hanno espresso, in una lettera indirizzata al presidente ANCI Nazionale, dott. Antonio Decaro, il loro disappunto per l’esclusione dei Comuni con una popolazione inferiore ai 15.000 abitanti dai fondi destinati al Programma di Rigenerazione Urbana e al Recovery Plan. Suddetti Comuni sono stati esclusi dall’avere i fondi per la riqualificazione urbana a tutto il 2034 e dall’accesso dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Con la Legge n. 160 del 27 Dicembre 2019, sono stati stanziati due fondi destinati agli Enti Locali per finanziare interventi relativi alla rigenerazione urbana: il primo fondo in riferimento al “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare” che ha una dotazione di 853,81 milioni di euro riservati alle Regioni, le città metropolitane, i Comuni capoluoghi di Provincia, la città di Aosta e i Comuni con più di 60.000 abitanti; il secondo fondo, che mette a disposizione 8.5 miliardi di euro, destinato a tutti i 7904 Comuni d’Italia, per progetti di rigenerazione urbana.
A seguito dello stanziamento dei fondi, però, ANCI e il Ministero dell’Interno hanno concordato di limitare la possibilità di istanza dei fondi ai soli Comuni dai 15.000 abitanti in su, in considerazione della prioritaria necessità di interventi di rigenerazione urbana. Questa limitazione va a penalizzare ulteriormente i Comuni che, già con il “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”, sono stati esclusi. Da una prima analisi svolta da Mario Conte e l’Arch. Massimo Cavazzana si evince che, pur tenendo conto delle dimensioni dei Comuni all’interno delle Regioni, vi sono notevoli disparità in ambito territoriale tra le stesse e, come riportato nella loro lettera, “con una ricaduta tale che “gli emarginati” rimarranno sempre più emarginati ed i privilegiati sempre più privilegiati, quasi ad avvallare lo spopolamento da una parte e la congestione dall’altra”.
Il Presidente della Consulta Politiche Abitative-Urbanistica-Lavori Pubblici, Arch. Massimo Cavazzana, commenta “Chiediamo al Presidente Antonio Decaro di farsi parte attiva affinché vengano rispettate le volontà del Parlamento per quanto riguarda lo stanziamento degli 8.5 miliardi di euro destinati agli interventi di rigenerazione urbana di tutti i Comuni d’Italia e che, per quanto riguarda il PNRR, non vi sia più l’esclusione dei Comuni sotto i 15.000 abitanti. È stato stimato che, su un totale di 7904 Comuni Italiani, 7206 sono quelli con una popolazione inferiore ai 15.000 abitanti. Questo vuol dire che, ad oggi, solo 698 Comuni possono beneficiare dei fondi di rigenerazione urbana, creando una disparità molto alta. Nei prossimi giorni manderemo ai Comuni con una popolazione inferiore al 15.000 abitanti, una proposta di delibera da far approvare in Giunta Comunale affinché, al Presidente della Repubblica, arrivi la nostra richiesta di ripristinare quello che era originariamente predisposto dal Parlamento. Chiediamo che venga affrontato il problema e che venga posta una soluzione per avere una situazione più equa”.
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