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  • 22 Novembre 2018
  • Territorio
Si avvicina la data del 31 marzo 2019 termine entro il quale il Consiglio regionale cambierà la legge del Piano casa rendendola una legge ordinaria e strutturale nella quale saranno ridefinite le regole e i paletti per gli incentivi alle ristrutturazioni, all'ampliamento e alla rigenerazione urbana legata alle demolizioni e ricostruzioni, argomenti tutti strettamente correlati al tema del contenimento del consumo del suolo già operativo in tutta la regione del Veneto.
 
Determinante resta il costante confronto con le categorie economiche del settore edile e dell’artigianato, professionisti, amministrazioni. Il Presidente della Consulta ambiente e territorio l'Architetto Massimo Cavazzana sottolinea come sia costante il confronto con la Regione del Veneto alla luce della presentazione del  progetto di legge numero 402, “Politiche per la riqualificazione urbana e l’incentivazione alla rinaturalizzazione del territorio veneto”, attualmente all’esame della Seconda commissione consiliare (politiche del territorio e difesa del suolo) che punta a inserire misure per riqualificare il patrimonio edilizio esistente anche attraverso la messa a regime del Piano casa in coerenza con la recente normativa in materia di contenimento dell’uso del suolo.
 
Sottolinea Cavazzana “Il nuovo piano casa dovrà essere chiaro e semplice di pratica applicazione da parte dei Comuni, dovrà inoltre prevedere la possibilità che i Comuni esprimano il loro assenso per gli interventi più significativi a fronte di un ricorso a volte un po’ eccessivo dell'attuale Piano casa”.
Aggiunge Cavazzana “Il piano dovrà tenere conto delle necessità semplificate della "signora Maria" per gli interventi più semplici destinando particolare attenzione agli interventi significativi, questo sarà in grado di agevolare i piccoli comuni che rappresentano il 62% delle nostre amministrazioni, infine dobbiamo sviluppare con attenzione il tema dei crediti edilizi al fine di renderli possibili ed appetibili”.
Per rilanciare e rendere stabile una politica collegata all'economia circolare, aggiunge Cavazzana,
“È fondamentale legare gli incentivi volumetrici al risparmio energetico, alla qualità abitativa, al riuso, al recupero, alla rigenerazione vero impulso per protendere all'impatto zero”.
 
Vedremo presto dunque a quali risultati porterà questa revisione della legge, fermo restando che ciò che chiedono i professionisti e le imprese è di operare con tempi certi e con pratiche chiare e snelle.

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