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  • 16 Giugno 2019
  • Tribano
E' una persona che vuole ascoltare e cercare di  risolvere i problemi dei suoi concittadini.
O perlomeno ci prova.
ll sindaco di un piccolo Comune lavora con le mani e con gli occhi, non con fumose parole:
La gente,  già nei primi giorni, viene a parlarti dei lampioni rotti, delle buche sulle strada, del verde non curato,  del  doposcuola, e dei mille problemi sociali quotidiani.
I miei cittadini  chiedono, io ascolto e mi attivo andando a controllare di persona per cercare di capire meglio.
Appena insediato devi trovare rapidamente un felling con i dipendenti pubblici che fanno  i vari uffici perché in fondo si e' una famiglia allargata dove Sindaco, Assessori e consiglieri sono ospiti di passaggio.  Con i miei quattro assessori, e i miei consiglieri delegati , passiamo diverse ore a confrontarci e a studiare soluzioni consone che diano risposte concrete ed efficaci in grado di far funzionare la macchina pubblica. Proprio per questo motivo ho predisposto un percorso formativo costante in grado di mantenere in buon allenamento la squadra e tutto il Consiglio Comunale ".

Il mio gruppo ed io ci siamo insediati il 26 maggio. Fortunatamente ho iniziato a fare il consigliere nel lontano 1990 all'eta' di  25 anni.  Per circa 15 anni ho fatto l' assessore e pertanto ho una buona conoscenza del funzionamento della macchina burocratica anche se la nuova squadra,  che sta condividendo con me questa esperienza,  ha poca esperienza ma e' giovane ed e' fortemente motivata e sono certo che dimostrera' una rapida capacità di apprendimento e una innata incoscienza per vivere una delle avventure  più impegnative che conosco. I tempi sono cambiati. Tutto è più veloce.

La politica e molto più superficiale e  disattenta e offre poche possibilità di crescita concreta e personale . Le capacità di spesa dei piccoli comuni si sono ridotte di fatto del 30% negli ultimi 10 anni. La popolazione invecchia con una rapidità a due cifre. Le nuove nascite diminuiscono di anno in anno e le esigenze sociali si moltiplicano. 

Per questo motivo io e la mia giunta , abbiamo  formalizzato la rinuncia alla propria indennità di carica per l' intero mandato quinquennale  mettendo  a disposizione i soldi risparmiati per la realizzazione del servizio civile comunale , delle attività estive e per il sociale . Detta scelta e' esclusivamente legata alle possibilità di poter rinunciare all'indennita' in funzione dei ruoli e dei lavori che ricopriamo nella vita di tutti i giorni.  Cio' ci permettera'  di realizzare punti fondamentali del programma per i nostri ragazzi, per le nostre famiglie ed in particolare modo i nostri anziani. Un grazie alla mia giunta formata  dagli assessori Davide Nucibella, Vittorio Salin,  Mirca Zenna, Luana Benelle  e ai consiglieri delegati , che hanno sposato con entusiasmo l’iniziativa fin dall’inizio.

La rinuncia all’indennità darà vita a molti progetti.

Il primo intervento prevede l' attivazione di 5 posti di lavoro che permetteranno l'inserimento di  persone disoccupate, attraverso il progetto di sostegno all' occupazione promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio  e dal fondo d'indennità.
Il secondo progetto, in fase di attuazione,  prevede l'attivazione del servizio civile comunale  grazie al quale per ogni semestre impiegheremo 5 giovani, dai 18 ai 30 anni, nelle attività sociali, culturali, scolastiche , sportive.  Nei cinque anni di mandato 50 ragazzi potranno vivere questa esperienza.     
Il terzo prevede il potenziamento delle attività estive rivolte ai ragazzi e delle attività extrascolastiche. Una parte verrà utilizzata come salvadanaio destinato a famiglie in sofferenza che faticano ad arrivare a fine mese, con figli disabili o anziani non autosufficienti che si sono trovati in forte difficoltà economica  a causa dell’erosione lenta e implacabile della crisi. Il Comune interverrà in loro aiuto provvedendo al pagamento dei canoni di locazione e dei servizi primari.

Abbiamo iniziato a valutare questa idea nel 2017 al fine di provare a risolvere i problemi di bilancio legati al patto di stabilità . L’idea è venuta in automatico: ‘Iniziamo a dare noi l’esempio, togliamoci lo stipendio!  Detto e fatto: da allora gli aspiranti amministratori di Tribano si sono messi in moto per realizzare il loro programma . Incredibile? Forse. Ma tant’è. Facciamo due conti sugli stipendi (al lordo). Sindaco: 1952,21 euro. Vicesindaco: 292,83 euro. Assessori: 219,62 euro. Fatta la somma, per 5 anni, valutata la tredicesima , a Tribano la contabilità dei soldi pubblici risparmiati e drenati arriva a 188.688mila euro.
Con il suo comportamento virtuoso l’amministrazione non solo sosterrà chi ha bisogno, ma offrirà una rappresentazione plastica della linea politica adottata. Altro esempio: sindaco e giunta useranno i propri cellulari risparmiando un altro capitolo di spesa!

In un Comune come questo, il primo cittadino è anche una specie di "Animatore", deve cioè fare informazione, propagandare le iniziative presenti nel territorio , rilanciare i servizi , mettere in evidenza gli eventi tipici come le mitiche "Sagre Paesane" legate ai nostri valori e alle nostre tradizioni.

Chi pensa di cancellare con un colpo solo realtà simili, e stiamo parlando del 62% dei Comuni del Veneto, non capisce il pericolo: "Ogni amministrazione comunale degna di questo nome, lavora a progetti e investimenti a lunga scadenza sul territorio. Troncare di netto un simile percorso, accorpando diversi comuni, sarebbe un delitto.

Le nostre sono realtà vive,dove per nostra fortuna, esiste ancora un contatto umano con nome e cognome e si conoscono profondamente le esigenze specifiche tanto da attivare progetti lungimiranti anche anticipando leggi e/o regolamenti regionali rischiando in proprio a differenza dei comuni della regione  Emilia Romagna o del Trentino Alto Adige che hanno strutture regionali avanzate!

Per agevolare il compito dei sindaci, a vantaggio di tutta la comunità, bisognerebbe ritornare ad una partecipazione vera del cittadino, non virtuale, ad un approfondimento continuo e aperto. Dunque confronti costruttivi tra persone capaci di esprimere le proprie idee mettendoci la faccia. 
E sottraendo così alla rete di internet, al pressapochismo , al disinteresse , quello scettro fittizio di strumento di  partecipazione civile che, spesso, è la caricatura della democrazia.
E della vera responsabilità.

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