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  • 15 Luglio 2025
  • Nazionale

Roma, 8 luglio 2025 – I Comuni sono il cuore pulsante della democrazia italiana, il primo punto di riferimento per i cittadini e il presidio più concreto della loro quotidianità. Tuttavia, come sottolineato da Massimo Cavazzana, sindaco di Tribano e vicepresidente nazionale dell’ANCI, questa centralità è messa a rischio dalla mancanza di risorse adeguate e strumenti flessibili. L'allarme lanciato da Cavazzana, a margine delle riflessioni condivise dal presidente nazionale dell'Associazione, evidenzia una situazione critica che potrebbe impedire ai Comuni di continuare a garantire risposte concrete alle esigenze dei cittadini.

"I cittadini si rivolgono ai sindaci per ogni tipo di esigenza, dalla sanità alla sicurezza, anche su questioni che non rientrano nelle nostre competenze dirette", ha affermato Cavazzana, "Ma non possiamo voltare lo sguardo altrove: è nostro dovere dare risposte, ed è dovere dello Stato metterci in condizione di farlo”.
 

La legge di bilancio: un peso insostenibile per i Comuni
Il vicepresidente ANCI ha posto l'accento sulle criticità legate all'attuale legge di bilancio, che vede un paradosso preoccupante: “Abbiamo da un lato il taglio della spesa corrente e dall’altro l’aumento dei costi per servizi essenziali come l’assistenza agli anziani, alle persone con disabilità e ai minori non accompagnati”. Una situazione insostenibile che richiede "soluzioni immediate e strutturali". La flessibilità di bilancio e la razionalizzazione dei fondi non sono più opzioni, ma "misure urgenti, non rinviabili."

PNRR: un'opportunità da non sprecare
I Comuni si sono dimostrati protagonisti virtuosi nella gestione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). "I Comuni sono stati gli enti che hanno speso meglio e più rapidamente", ha evidenziato Cavazzana. Interrompere ora questi investimenti significherebbe non solo penalizzare le comunità locali, ma anche rallentare la crescita dell'intero Paese. L'allarme è per il drammatico vuoto che si prospetta dopo il 2026: "chiediamo che almeno per i piccoli Comuni si riallochino risorse subito", ha incalzato il vicepresidente ANCI.

 

Personale e disparità salariali: una sfida cruciale
Un altro aspetto fondamentale su cui Massimo Cavazzana ha richiamato l'attenzione è la carenza di personale e le disparità salariali tra i diversi enti. "Senza un intervento deciso sul contratto nazionale e sull’allineamento degli stipendi nei diversi livelli istituzionali, continueremo a perdere competenze preziose", ha ammonito Cavazzana. La pubblica amministrazione locale necessita di essere valorizzata e non progressivamente impoverita. La logica dei continui tagli, soprattutto sulla spesa corrente, rende impossibile per i Comuni migliorare le condizioni retributive del proprio personale, creando un "vero corto circuito istituzionale e operativo" che rischia di compromettere l'efficienza dei servizi offerti ai cittadini.

La richiesta dei Comuni è chiara: maggiore autonomia, più risorse e strumenti flessibili per poter continuare a essere il motore del buon governo e il presidio della democrazia sul territorio.

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