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  • 28 Gennaio 2025
  • Nazionale
Massimo Cavazzana, Vicepresidente di ANCI, ha lanciato un allarme sulla crescente difficoltà di reperire Segretari comunali qualificati, una problematica che sta mettendo in crisi le Amministrazioni locali, in particolare quelle dei piccoli Comuni.

«La mancanza di Segretari comunali compromette l’operatività delle Amministrazioni comunali. Anche l’inserimento di nuovi Segretari non risolve i problemi, specialmente per i piccoli Comuni che non riescono a sostenerne i costi senza convenzioni stabili. Ci sono Segretari a scavalco che gestiscono fino a sei o sette Comuni, con evidenti difficoltà operative», ha dichiarato Cavazzana.
 
Una modifica normativa come soluzione tampone
Per dare risposte immediate ai piccoli Comuni, è fondamentale approvare una modifica normativa che consenta ai Segretari di fascia C, in deroga alla normativa vigente, di svolgere incarichi in convenzioni di segreteria fino a 10.000 abitanti, purché i singoli enti non superino i 5.000 abitanti.
Questa soluzione permetterebbe a un numero significativo di piccoli Comuni (quelli fino a 5.000 abitanti) di attivare convenzioni più stabili e durature, sostenendo economicamente il costo del Segretario attraverso la collaborazione tra 3-4 Enti.
Tale modifica normativa avrebbe il vantaggio di evitare sovrapposizioni con i Segretari di fascia B, che manterrebbero la titolarità nei comuni sopra i 5.000 abitanti, garantendo così una convivenza armoniosa tra le diverse fasce e una migliore distribuzione delle risorse professionali.
 
La necessità di un supporto economico statale
Un’altra priorità è rappresentata dall’introduzione di un sostegno economico diretto da parte dello Stato per coprire i costi legati alla figura del Segretario comunale, soprattutto per i comuni più piccoli. Attualmente, molti enti locali non riescono a nominare un Segretario comunale perché i costi superano le loro capacità economiche, portandoli a dover restituire i fondi assegnati.
Un esempio emblematico è rappresentato dalla situazione del Veneto, dove l’80% dei Comuni beneficiari del contributo statale non è riuscito a nominare un Segretario comunale nei tempi previsti, restituendo somme significative.
Si stima che, a livello regionale, il contributo restituito per il triennio 2024-2026 ammonti a 2,88 milioni di euro.
Questa situazione potrebbe essere risolta ampliando il fondo statale e garantendo maggiore flessibilità nei criteri di utilizzo.
 
Un appello per riforme strutturali
Parallelamente alla soluzione tampone, è indispensabile avviare una riforma complessiva delle fasce di titolarità e dei criteri di assegnazione dei Segretari comunali, tenendo conto delle esigenze dei piccoli Comuni e dell’urgenza di garantire stabilità amministrativa.
Inoltre, sarebbe auspicabile limitare gli incarichi di reggenza ai Vicesegretari nei casi in cui vi siano Segretari disponibili o iscritti all’albo in cerca di una sede.
 
«È urgente un intervento strutturale che supporti economicamente i piccoli Comuni e riorganizzi il sistema dei Segretari comunali, garantendo stabilità, professionalità e continuità amministrativa. Non possiamo permettere che la carenza di figure qualificate penalizzi le comunità locali e rallenti lo sviluppo dei territori», ha concluso Cavazzana.

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