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  • 12 Luglio 2021
  • Nazionale
Il primo cittadino di Tribano, insieme agli oltre 600 sindaci è sceso in piazza SS Apostoli a Roma mercoledì 7 luglio, per la manifestazione promossa dall’Associazione nazionale dei Comuni italiani per richiamare l’attenzione della politica nazionale sul tema delle tutele da riconoscere al ruolo dei sindaci.

Mercoledì 7 luglio più di 600 sindaci di tutta Italia hanno partecipato al Consiglio Nazionale dell’Anci presso l’Auditorium Angelicum e al successivo corteo in piazza SS Apostoli a Roma con l’obiettivo di sottoporre all’attenzione delle istituzioni la richiesta di maggiori tutele e dignità e suggerire soluzioni efficaci ed adeguate che consenta loro di lavorare per la comunità con maggiore tranquillità.
 
La proposta di modifica di alcune norme e alcuni punti della legge Severino è nata dalla necessità dei primi cittadini italiani di svolgere la propria attività con serenità senza correre il rischio, come figure istituzionali, di essere il capro espiatorio di tutto, al di là delle proprie effettive competenze.
All’unisono i sindaci hanno chiesto soprattutto rispetto e di essere trattati dall’ordinamento giuridico analogamente alle altre cariche elettive, senza esclusività ma con pari uguaglianza e dignità.
 
L’Anci aveva al centro dell’ordine del giorno, oltre al bilancio consuntivo 2020 dell’associazione, il documento #dignitàperisindaci, votato all’unanimità dall’assemblea e che il presidente e sindaco di Bari Antonio Decaro, insieme ad un comitato di sindaci ha sottoposto alla presidenza del Consiglio dei Ministri.
In particolare l’Anci, nel documento, ha avanzato sei richieste specifiche al Governo, al Parlamento, a tutti i gruppi parlamentari di maggioranza ed opposizione, augurandosi che nei prossimi tre mesi si adotti un decreto-legge che aiuti i sindaci a svolgere nelle migliori condizioni il loro ruolo, in modo conforme a quello che i cittadini richiedono.
 
 
Presente a Roma alla riunione del Consiglio Nazionale in presenza, la prima dall’inizio della pandemia, e al corteo per consegnare al Governo il documento sottoscritto dai sindaci, anche Massimo Cavazzana, Sindaco di Tribano che ricorda quanto sia insidioso il compito di chi ricopre il suo stesso ruolo e rischia ogni giorno sul fronte legale, penale e civile. “Nessuno chiede immunità o vuol essere sopra la legge ma è ora di cambiare alcune norme che lasciano troppi margini interpretativi e sono vere e proprie trappole burocratiche che nella vaghezza colpiscono sempre e solo il Sindaco – incalza il sindaco Massimo Cavazzana - Noi sindaci ci troviamo ogni giorno nell’occhio del mirino e per giunta ci mancano i mezzi se consideriamo le conseguenze del Piano nazionale di ripresa e resilienza che ha escluso dai fondi per la rigenerazione urbana i Comuni sotto i 15.000 abitanti e il Governo deve assolutamente intervenire a fronte di questa ingiustizia”.

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